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Il progetto

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[ Perché agorà? ]

{ agorà definiva lo spazio pubblico e di riunione nelle città greche (ἀγορά). }

{ Creazione originale dell’urbanistica ellenica, era al tempo stesso piazza principale e centro religioso della città, caratterizzato dalla presenza di edifici di destinazione politica e civile, templi e heròa con valenza memoriale; in età arcaica furono impiantate anche in relazione con teatri (Torico, Ramnunte, Icaria). }

Ref dizionario Trecani

"Scuola di Atene",
affresco di Raffaello Sanzio

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A proposito della comunicazione sul web, si è spesso parlato di agorà virtuale, a indicare, in analogia con la grande piazza greca dove la popolazione si incontrava per discutere, una partecipazione diffusa alla discussione pubblica. La partecipazione attiva dei cittadini ritroverebbe le sue origini in uno spazio virtuale comune: uno spazio virtuale infinito, al contrario della piazza e dei luoghi fisici reali che per definizione sono finiti.

In queste “piazze virtuali”, dove ognuno di noi, minorenne o maggiorenne che sia, abbia voglia di dire qualcosa, trova il modo di esternare le proprie idee ed essere ascoltato. I Social Network sono “coloro” che ci tengono inchiodati ad una sedia davanti ad un computer navigando per ore ed ore.

In questo contesto anche i predicatori d’odio hanno trovato un posto; alcuni di loro sono diventati delle figure pubbliche.

Usare parole di odio, alimentare il razzismo nei confronti di minoranze, tanto più se si tratta di gruppi che non prendono mai la parola e che non hanno alcuna influenza sull’opinione pubblica, è diventata un’attività molto “remunerativa”, sia in termini economici che di consenso e di popolarità.

Di fronte alla pervasività dei discorsi d’odio e alla loro relativa influenza nei mezzi di comunicazione oggi più dinamici e invasivi – la rete internet e, ancora di più, i social network – le organizzazioni sociali, gli attori della società civile, i soggetti che analizzano i fenomeni culturali e sociali e provano ad agire per modificarli hanno la responsabilità di mettere in campo un’azione adeguata alla sfida che abbiamo davanti, dopo un esame attento e accurato di quel che sta succedendo.

Il progetto osservatorio agor@ risponde a questa necessità. Attraverso la raccolta di dati, la sensibilizzazione, la ricerca, l’educazione digitale ed il coinvolgimento attivo della comunità, il progetto si propone di combattere l’istigazione all’odio online, diffondendo la cultura del rispetto e la protezione dei diritti umani nel mondo virtuale.